Cronologia

Appunti cronologici sull’ermetismo tra la metà del ‘400 e del ‘5OO

 

 

  • 1419 –    Scoperta dell’Horapollo il testo fondamentale che si credeva essere la chiave per comprendere le scritture egiziane e il linguaggio simbolico

  • 1453Caduta di Costantinopoli: arrivano in occidente uomini e sapienti con i loro preziosi manoscritti Ermetici, Platonici, Alchemici. Il Cardinale Bessarione dona a Venezia preziosi codici tra cui importanti testi Alchemici ed ermetici.

  • 1401 –1464 Nicola Cusano nasce a Kues in Germania, il nome secondo la moda dell’epoca viene latinizzato, dotato di profonda cultura umanistica ebbe diversi incarichi ecclesiastici che lo porteranno ad avvicinarsi alla “chiesa d’Oriente” ed a percepire le varie religioni come diversi modi di adorare l’Unico Dio. Ripeterà che “Dio è una sfera infinita il cui centro è dappertutto e la circonferenza in nessun posto”. Influenzerà i grandi sapienti del Rinascimento e soprattutto Giordano Bruno. Fu il primo ad insistere sulla “dotta ignoranza”, concetto che verrà ripreso da Agrippa, G. Camillo Delminio, Alessandro Farra e molti “filosofi”.

  • 1433 –1499    Marsilio Ficino, figlio del medico personale di Cosimo de’ Medici (che fu il suo “secondo padre”) studiò Medicina e Filosofia e nel 1473 fu ordinato sacerdote. Paolo Aldo Rossi notò che se la data di nascita è il 19 ottobre 1433, quella della rinascita è il 1462 anno in cui ebbe da Cosimo la villa a Careggi, un codice platonico e l’incarico di formare l’Accademia Platonica. La sua Accademia fu il fulcro della cultura dell’occidente, vi partecipavano i più dotti filosofi del tempo tra cui il Poliziano, Pico della Mirandola, Aurelio Augurello ecc. Nell’Accademia il Ficino si dedicò completamente allo studio e alla traduzione dei grandi Sapienti dell’antichità iniziando a tradurre per Cosimo de’ Medici l’opera completa di Platone poi, spinto dallo stesso Cosimo, lasciò momentaneamente sospeso Platone per dedicarsi alla traduzione (1463) di un antichissimo manoscritto: il “Corpus Hermeticum” o “Pimandro” di Ermete Trismegisto. E’ proprio grazie alle traduzioni di Marsilio che si diffonderanno in tutto l’occidente l’ermetismo e le dottrine neoplatoniche. Tra le sue opere oltre alle traduzioni di Platone (e quelle di Proco, Giambico, Inni Orfici, Pitagora, Zoroastro ecc.), il “De Cristiana Religione”, la “Teologia Platonica de immortalitate animorum ” (1482) e il “De vita coelitus comparando” che ispirò il “De vita longa” di Paracelo il grande Mago-Medico del Rinascimento. Ficino fu Medico e Sacerdote nel doppio senso exoterico ed esoterico, fu infatti medico dell’anima.

  • 1463 -1494    Giovanni Pico della Mirandola, grandissimo sapiente dotato di una strepitosa cultura, si può considerare il padre della Cabala Cristiana! Assorbe il Neoplatonismo di Marsilio Ficino ma vi unisce la Cabbala, fondendo Magia ermetica, Cabbala e Cristianesimo. Nel 1486 scrive 900 Tesi che susciteranno grande interesse ma anche vivaci polemiche (condanna della Chiesa). Nella 15 Conclusione afferma che nessuna operazione di Magia ha valore senza la Cabbala! La 14 Conclusione afferma che il nome Jesus è il TETRAGRAMMA, JHWE, con l’inserimento di una Shin: “S”. Questa tesi verrà ripresa da tutti i Cabbalisti Cristiani posteriori: come Reuchlin nel “De Verbo Mirifico”; come il francescano Francesco Zorzi nei suoi “De Harmonia Mundi” e “Problemata”; come Enrico Cornelio Agrippa “de Occulta Filosofia”; come Postel, ecc. Nella 7 Conclusione afferma che nessun Cabalista Ebreo può negare che il nome JESUS, in base ai principi Cabbalistici, significa “il Figlio di Dio”. Tra le sue opere “De genere dicendi philosophorum”, “Conclusiones Philosophicae, cabalisticae et theologicae”, “De Hominis digitate”, “De Ente et Uno”, “Eptaplus”.

  • Nel XV secolo troviamo il Conte BERNARDO TREVISANO, (detto anche “Bernardo de la Veneta” o Bernardo della Marca) che fu l’Alchimista più testone e testardo del XV secolo. Nato a Padova nel 1406, dall’età di 14 anni si dedica all’alchimia, trovò l’Oro solo verso i 74 anni nel 1480! Tenta le più svariate ricette senza mai lasciarsi scoraggiare per gli insuccessi. Ricchissimo spese tutta la vita, e tutti i beni, per la ricerca della Pietra Filosofale. Viaggiò moltissimo; a 72 anni lo troviamo a Rodi dove segue per tre anni gli insegnamenti di un frate. Imparò il segreto della scienza ermetica pochi anni prima di morire. Gli furono attribuite tre opere: “Il Libro della Filosofia Naturale dei Metalli”, “La Parola Abbandonata”, “Della natura dell’Oro”, “De Chimico Miraculo” ed altre opere.

  • Sec XV-XVIGrimani Domenico, Cardinale, figlio del Doge Antonio, fu una straordinaria figura di Umanista, di notevole statura morale. Già da giovane fu in contatto con Pico Della Mirandola. Lo troviamo, in incognito, a seguire le lezioni di Cabbala che pico teneva a Firenze. Nel 1505 accoglie Erasmo da Rotterdam, il grande intellettuale che dopo essere stato suo ospite comporrà “l’Elogio della Follia”, Il Grimani rimarrà per tutta la vita in corrispondenza con Erasmo. Collezionista di antichità Romane e Greche. Continuatore del pensiero di Marsilio Ficino, unisce però Neoplatonismo e Cabbala come Pico. Difende Giovanni Reuchlin, compera quadri di Jeronimo Bosch. Protegge i Francescani Osservanti, è amico di Francesco Zorzi, con cui seguirà anche le vicende di suor Chiara. Alla morte di Pico ne compera la preziosa Biblioteca, che poi donerà al convento di San Antonio di Castello a Venezia!

  • 1471 – Data importante per la Tradizione Ermetica in quanto a Treviso appare la prima traduzione di Marsilio Ficino del “Corpus Ermeticum” che segna il risveglio dell’ermetismo in occidente!

  • 1475 – A Venezia Bartolomeo di Valcamonica fece un esperimento di “Trasmutazione” riuscito e provato da Maestro Antonio Saggiatore della Zecca come lo testimoniano i manoscritti della Vaticana (Biblioteca Apostolica Vaticana mss. Reg. Lat. 1213, mss. Reg. Lat. 1458).

  • 1466-1540 –    Francesco Zorzi, francescano, autore del “De Harmonia Mundi” (1525), dei “Problemata” (1536), e di altri notevoli componimenti. Fu Cabalista Neoplatonico ed Ermetico! Nei suoi trattati vi sono molti riferimenti a Pitagora, Platone, Aristotele, Ermete, ma anche allo “Zohar” e ad altri testi Cabbalistici (fu scomunicato per un brevissimo periodo). Il suo pensiero influenzerà personalità come Domenico Grimani, il Mago friulano Giulio Camillo Delminio, l’alchimista inglese John Dee (autore della “Monade Jeroglifica”), il Postel. Sarà amico e protetto dal Cardinale Grimani, darà al Sansovino le misure per la costruzione della Chiesa di San Francesco della Vigna. Sarà consultato da Enrico VIII. Col Cardinale Grimani seguirà le vicende di suor Chiara, la monaca accusata di avere strane visioni. Dopo un attento esame ne garantirà la sincerità, e la chiaroveggenza. La sua principale opera, il “De Harmonia Mundi”, citatissima, sarà presto tradotta in francese (1578), e l’Accademia Veneziana già nel 1558 intendeva pubblicarne una edizione in volgare.

  • 1455-1552 Johannes Reuchlin, grande Umanista fu fautore del Rinascimento Tedesco. Profondo conoscitore delle lingue (tra cui il Latino, il Greco, l’Ebraico) viaggiò in Italia. Nel 1494 pubblica in Germania il “De Verbo Mirifico”, dove nel III Libro riprende il Nome di Jesus (secondo l’interpretazione di Pico), e ripete le Sefiroth e i nomi Angelici. Nel 1517 esce il suo “De Arte Cabbalistica” dove racconta dei suoi viaggi in Italia e come fu in contatto con Pico della Mirandola e la sua cerchia. L’interpretazione del Numero e dell’Armonia sarà così importante nell’Opera del Reuchlin che verrà chiamato il “Pitagora Rinato”. Fu protetto dal Cardinale Grimani.

  • 1460 (65?) Nasce a Lisbona Jehudha Abarbanel (Leone Ebreo), da nobile famiglia, il padre Tesoriere e Ministro di Alfonso V, aveva il titolo nobiliare di Principe. Leone ebbe una profonda educazione umanistica, (greca, scolastica, Araba, Ebraica, Latina) e divenne medico famoso. Nel 1491 lo troviamo sposato a Siviglia con un figlio. Alla fine del 1492 è a Napoli dove diviene medico del Re. Nel 1495 è a Genova dove iniziò i “Dialoghi d’Amore”. Nel 1505 lasciò Genova e tornò a Napoli. Dal 1506 al 1508 lo troviamo a Venezia a sostenere il vecchio padre. Da Napoli il cronista Marin Snudo (parente di Francesco Zorzi) informa che il Cardinale di San Giorgio, Raffaele Riario fu guarito da “Maestro Lion Hebreo, medico del Vicere di Napoli, che operava miracoli perché a quel che sembra il reverendissimo era affetto da paralisi progressiva”. Nel 1533 escono a Roma i “Dialoghi d’Amore” ristampati nel 1541 a Venezia a cura di Aldo Manuzio.

  • 1473 –    Iniziano i viaggi verso Venezia di Salomon Trismosin (tre volte memore), che visse tra la seconda metà del ‘400 e i primi del ‘500. Famoso Alchimista (precettore di Paracelo ?) fu l’autore di quello che può considerarsi il capolavoro artistico dell’Alchimia, lo “Splendor Solis”, riccamente illustrato dalle incisioni di scuola Dureriana. Scrisse anche il “Fiore dei Tesori” meglio noto come “Aureum Vellus” o “Toson d’Oro”. Il Trismosin già giovanissimo fu testimone di una trasmutazione, così viaggiò alla ricerca di un maestro che potesse insegnargli l’Alchimia. Fu così che dopo vari viaggi trovò due soci tra cui uno ebreo che conosceva il tedesco che lo assunse, prima come sorvegliante dei forni, e poi gli insegnò certi “particolari” per produrre argento. Con l’ebreo si recò per vendere questo argento a Venezia. In piazza San Marco, un saggiatore gli dimostrò che… “non era vero argento”! Preoccupato lasciò l’ebreo e rimase a Venezia dove alla fine incontrerà un vero alchimista che gli insegnerà i segreti della trasmutazione su cui giurò di mantenere la bocca chiusa. Di questo importante soggiorno a Venezia restano testimonianze nelle tavole dello “Splendor Solis”.

  • 1479 – Nasce a Firenze Jacopo Tatti detto il Sansovino dal soprannome del suo Maestro di scultura che praticamente lo adottò: Andrea Contucci. Fu amico di Andrea del Sarto, il quale lo raffigurò nelle storie dei Magi nel Chiostro del Monastero dei Frati dei Servi a Firenze, e Temanza scrive che “è in quella figura, che guarda verso chi rimira l’istoria”. Fu amico di Giuliano da Sangallo, fu stimato dal Bramante e dal Raffaello. Studiò le opere del Michelangelo. Sarà amico e protetto dal Cardinale Domenico Grimani che lo invitò a Venezia (restaurò le cupole della Basilica di San Marco). Conobbe e frequentò Luca Signorelli e il Pinturicchio (lo straordinario pittore che dipinse le stanze in Vaticano dell’appartamento Borgia dove vi sono raffigurati Ermete ed Iside!), conobbe il Cesariano. Dopo il sacco di Roma venne a Venezia e si mise al servizio della Serenissima. Lavorò alla Chiesa di San Francesco della Vigna con il Frate Cabalista Francesco Zorzi, alla Scuola Grande di San Marco. Riordinò la Piazza San Marco costruendo la Zecca, la Libreria e la Loggetta sotto il campanile, portando nella Venezia bizantino-gotica il linguaggio classico dell’architettura del Rinascimento. Fu in contatto e in amicizia col Tiziano, con Lorenzo Lotto, con Sebastiano Serlio con il Vescovo di Capodistria Pier Paolo Vergerio che divenne protestante, con l’Aretino, la cui opera fu condannata in toto dalla Chiesa. La profonda spiritualità che lega il Sansovino ai suoi amici in odor d’eresia traspare nel testamento del 1568 quando scrive di voler essere sepolto “vestito de sacho” e senza nessun ornamento “perché venni a questo mondo nudo, e non voglio esser ornato di questi ornamenti caduchi…”.

  • 1492 – Gli Ebrei vengono scacciati della Spagna e molti si rifugiano nella penisola italiana arricchendola con la loro cultura. A Venezia si rifugia dopo vario pellegrinaggio anche il nobile padre di Leone Ebreo che si dedica ai suoi commenti Talmudici.

  • 1499 –    A Venezia Aldo Manuzio pubblica “l’Hypnerotomachia Poliphili” cioè “Combattimento d’Amore in Sogno” Testo Ermetico Alchemico di Francesco Colonna il quale dice di aver conosciuto Polia, (che secondo l’Hartlaub e Maurizio Calvesi, personifica l’Alchimia) a Treviso. Opera di capitale importanza per tutta l’iconografia rinascimentale.

  • 1500 – Nasce a Serravalle Alessandro Citolini. 1530 E’ tra i consiglieri di Serravalle e divenne discepolo di Giulio Camillo Delminio. Accompagnò il Camillo in Francia e Venne sospettato di essere Luterano insieme a Marcantonio Flaminio, suo concittadino. E’ corrispondente del Vescovo Vergerio e di Claudio Tolomei. Soggiornò a Genova 1545, a Piacenza 1547. A Venezia dal 1546 al 1547 fu amico di Ludovico Dolce, di Federico Badoer e dell’Aretino. Nel 1561 pubblica a Venezia la Tipocosmia. Nel 1565 fugge da Venezia, e dopo un avventuroso pellegrinare si rifugia profugo a Londra. Viene citato da Giordano Bruno (la Cena delle Ceneri). L’ambasciatore Inglese in Scozia, lo raccomandò come insegnante di Italiano al giovane Re Giacomo VI Stuart.

  • 1515 – A Treviso viene pubblicata “la Crisopeia” di GIOVANNI AURELIO AUGURELLO, (1440 – 1523?) Poeta e colto Umanista membro dell’Accademia Platonica fiorentina, stimato da Ficino e dal Poliziano. Condusse a termine la CRISOPEIA verso il 1512. L’opera divisa in tre libri di circa 700 versi ciascuno (notare l’importanza simbolica dei numeri 3 e 7) è una esposizione della dottrina alchemica che tiene presenti gli insegnamenti di LULLO, ALBERTO MAGNO, e GEBER (cfr. G. Pavanello, un Maestro del 400, Venezia 1905). La Crisopeia Ebbe una fortunata notorietà, tanto da venire riedita cinque volte nel solo XVI secolo e tradotta poi in francese (1549, Parigi) ed in tedesco (Amburgo 1716).    (cfr. Mino Gabriele – introduzione ad Antonio Allegretti:- ”De la Trasmutazione de’ Metalli” ed Mediterranee, Roma pag. 20)

  • Viene pubblicata a Venezia “Ars Transmutationi Metallicae”, nel 1519 il “Commentarium Transmutationis Metallicae” e nel 1530 la “Voarchadumia contra Alchimiam” del sacerdote veneto Giovanni Augustino Pantheus (già il nome è significativo). Dedicato al Papa Leone X e al Doge Gritti: fu la prima opera che unì la Cabbalah all’Alchimia rifacendosi alla lingua Caldea, Ebraica, e alla lingua di Enoch. E’ curioso che Pantheus faccia terminare la serie dei più famosi Adepti, tra cui Ermete, Morieno, Rosinus (più noto come Zosimo), con Cristoforo Parigino. Fulcanelli terrà in grande considerazione il Pantheus che usava un metodo per aumentare l’Oro mediante formule che lo condussero al successo. VOARCHADUMIA è composta da una parola Caldea che significa “Oro” e da una espressione Ebraica che significa “fuori dalle due Opere al Rosso” ovvero “ORO delle due cementazioni”. L’Opera è dedicata ai “Figli dei Saggi” cioè a coloro che “sanno leggere sotto la scorza”. Pantheus influenzerà anche l’Alchimista inglese John Dee (che annoterà l’opera del P.) J.Dee è l’autore della “Monas Jerogliphica” in cui ricompare la stessa parola VOARCHADUMIA. E. Zolla riporta che lo stesso Giorgione faceva parte della Voarchadumia. Il Pantheus fa derivare l’origine della V. oltre che dagli antichi Caldei…dagli Indiani. Serge Hutin ipotizza che la Voarchadumia fosse una Società Segreta stabilita in origine a Venezia di stampo Rosicruciano e Tantrico. Per Arnold Waldstein “è certo che era in legame diretto con istruttori orientali e che possedevano manoscritti Alchemici Tibetani”.

  • Oltre a questi famosi alchimisti vi furono molti che preferirono lavorare prudentemente in disparte, tra cui cito Frate Stefano, attivo nell’area Bellunese nel ‘500, del quale ci rimangono almeno due opere manoscritte, attualmente conservate nella Biblioteca Marciana; Alessandro Cini, Andrea Andreini, dei quali si conservano opere, lettere e commenti; Andrea Ogniben che fu discepolo del Parigino, e la cui corrispondenza col maestro, oltre a chiarire aspetti particolari dell’Arte, descrive anche l’ambiente culturale dell’epoca. Molti altri “soffiatori” utilizzavano le teorie dell’Alchimia per sperimentare nuove tecnologie tra cui il più famoso vetraio della Serenissima Maestro Angelo Barovier che imparò l’Arte dal Frate Maestro Paolo Godi della Pergola nella scuola di Rialto e fu amico del Parigino.

  • Da notare l’importanza che aveva acquistato SERRAVALLE nel ‘400 e nel’500, sia sotto il profilo culturale, (tanto da venire definita la “Firenze del Veneto”) che come importante centro commerciale e di lavorazione dei metalli. Venivano importati piombo, ferro e rame ed esistevano svariate fucine dove sapienti artefici lavoravano i metalli. Famose saranno le lame di Serravalle che faranno concorrenza a quelle di Toledo. Serravalle e i centri vicini costituivano un ottimo ambiente per procurare le materie prime ai “Filosofi per mezzo del Fuoco”: gli Alchimisti.

  • 1525 –    Viene pubblicata a Venezia una sintesi in volgare dei testi di Lutero. Per Lutero l’alchimia era utile sia perché aiutava lo sviluppo delle tecniche di fusione dei metalli, ma anche perché si poteva vedere una somiglianza con la trasformazione in Cristo.

  • 1527 – 6 maggio, Sacco di Roma dei lanzichenecchi dell’Imperatore Carlo V. Molti artisti e sapienti fuggono a Venezia Firenze e nelle altre città. Jacopo Sansovino ritorna a Venezia dove si stabilisce.

  • 1530 –    ad Anversa viene pubblicata l’opera di Enrico Cornelio Agrippa di Nettesheim “De incertudine et vanitate…”    ristampata a Venezia da M. Lodovico Domenichi nel 1547, e di nuovo, sempre a Venezia nel 1549 col titolo “della Vanità delle scienze…” E’ stata definita la prima “Opera scettica”, perché proprio nel periodo in cui si esaltava lo studio dell’Arte e della Scienza, l’opera di Agrippa ne mette in dubbio la reale validità per l’uomo. Agrippa auspica la “Buona Ignoranza”. Lo stesso concetto viene ribadito dal Cardinale di Cusa, e dal Farra. L’Opera principale, con cui il Mago influenzerà il movimento Ermetico Cabalistico del Rinascimento, rimane comunque il “De Occulta Filosophia” (1533). L’Opera è divisa in Tre Libri secondo i Tre piani dell’essere che solo la Magia può comprendere. Cita i grandi Maghi del passato rifàcendosi al Ficino partendo da Ermete Trismegisto, Zoroastro Orfeo, Pitagora, Porfirio, Giambico, Plotino, Proco fino ad arrivare a Platone.

  • 1543 Copernico pubblica il “De revolutionibus orbium caelestium” (scritto tra il 1507 e il 1530) rivoluzionando completamente la concezione del cosmo con la visione eliocentrica “la terra gira intorno al sole!”. Nello stesso testo Copernico fa esplicito riferimento proprio ad.., Ermete. Copernico pur sentendo profondamente la mistica del sole trasmessagli dal Rinascimento usa il puro calcolo matematico rendendo realmente possibile la percezione di un nuovo Cielo e di una nuova terra!

  • 1480-1544 Giulio Camillo Delminio fu Filosofo, letterato e retorico, alchimista, ermetista, e Mago, amico del Tiziano, dell’Aretino, del Bembo, discepolo di Francesco Zorzi. Nasce in Friuli (a Pordenone), lo troviamo a Venezia, a Roma, a Bologna, in Francia alla corte di Francesco I, e a Milano da Alfonso d’Avalos. Esaltato come Divino ed accusato come ciarlatano. L’opera più famosa “l’Idea del Teatro” fu stampata nel 1550 a Firenze e nello stesso anno in ben due edizioni a Venezia. In 35 anni ebbe altre 10 edizioni. Interessanti anche altre opere del Camillo, tra cui “Del Rivolgimento dell’Uomo a Dio”, “De l’Humana Deificazione”, e della “Trasmutazione”. Tra i suoi discepoli vi sono il Farra e Luca Contile, uno dei fondatori dell’Accademia Veneziana. Fu in contatto anche con gli architetti Jacopo Sansovino e Sebastiano Serlio e con il pittore, che interessato all’alchimia, Lorenzo Lotto.

  • 1544 –    A Venezia dal Giolitto, viene stampato “L’Esposizione di Geber Filosofo” e il “Legno della Vita” di Giovanni Braccesco. Furono ristampate nel 1551 e nel 1552.

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    1551-1581    Troviamo a Parigi Guglielmo Postel, uomo estremamente dotto che comprende l’importanza dello studio delle lingue orientali per gli studi filosofici. Viaggiò per studio e riuscì a recuperare manoscritti Arabi, Ebraici, Turchi e Striaci. Fu a Costantinopoli e a Gerusalemme. Imparò la Cabbalah e tradusse il Sefer Jetzirah in latino. Per lui Francesco I istituì la prima cattedra di lingua Ebraica in Francia. Fu influenzato dalle idee di Francesco Zorzi e venne a Venezia pochi anni dopo la morte del francescano. A Venezia conobbe la Monaca Giovanna (convento dei SS. Giovanni e Paolo), dotata di straordinarie capacità veggenti, e ne divenne discepolo e confidente. Tra le opere, oltre al “Commento intorno al Sefer Jetzirah”, la “Absconditorum Clavis” ovvero “La Chiave delle Cose Nascoste”.

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