“La Parola di Pietra” 3

LA PAROLA DI PIETRA”

IL MISTERO ALCHEMICO DELLA BASILICA DI SAN MARCO A VENEZIA

– Parte terza-

I Formella a sinistra prima Formella a destra

Il Maschio indica il Fisso, il principio nascosto della corporeità: la Terra ed il Fuoco = il SECCO.

La Femmina indica il Volatile, ed è in relazione con l’Aria e l’Acqua: l’UMIDO.

La Donna ha in sè un principio generativo diverso da quello maschile e viene raffigurato, nella formella, dal LATTE di cui si nutre l’Antico Dragone Alato (il Dragone è propriamente un “anfisbena”, cioè un drago con due teste, una anche nella coda, questa caratteristica si riferisce sempre al senso di “polarità”).

La Via Secca e la Via Umida sono le due Vie Alchemiche: indicano due possibili approcci alla conoscenza di Se2.

Senior sole luna

Senior – il Filosofo medita sulla Materia. In basso sono riconoscibili due volatili: uno, sotto, con le ali chiuse, uno sopra con le ali aperte – Il Fisso ed il Volatile!

Da un lato la Via Umida che richiede una forza straordinaria fondata sulla dolcezza e su una grande pazienza, cioè l’abbandono a tutto ciò che accade.

Questa forza viene simbolicamente indicata dalla forza impiegata dal fanciullo che, senza sforzo apparente, apre le fauci del Leone.

Donna e Leone

Sopra la femmina Misteriosa il giovane apre le fauci al Leone

Il Leone è segno della forza attiva e violenta ed in questo caso viene domato e rovesciato dal fanciullo che, senza troppo sforzo ne apre le mascelle.

Può essere paragonata alla forza dell’acqua che lentamente addattandosi alle asperità del terreno, riempiendo ogni anfratto, ogni cavità, ne modifica la forma.

Il giovane che soggioga il Leone aprendone le mascelle fa riferimento al giovane Ercole che uccide il Leone.

Il Leone è allegoria del fuoco3

In questo caso il fuoco è controllato, domato, è un fuoco che “non brucia le mani”4.

La raffigurazione può riferirsi anche al racconto biblico di Sansone, che, nella lingua ebraica significa “solare”, anche il leone è simbolo “solare”, così per l’astrologia il Sole ha come domicilio proprio il segno del Leone, (si veda la bella raffigurazione sul capitello di palazzo Ducale dedicato all’Astrologia dove vi è la scritta “Es domus solis tu quoq signe leoni” “la casa del Sole è il segno del Leone”, sotto appare il Sole raggiante posto sopra una testa Leonina).

Capitello Sole Leone

Sansone, il Leone sono simboli del “Nostro ORO”, e del Fuoco Alchemico. Così fino dalle prime operazioni è necessario un fuoco temperato, “come il calor del Sole” diranno gli Alchimisti per poter aprire la MATERIA.

Il fanciullo sopra il Leone fa riferimento al giovane Ercole (o Sansone) che strangola il Leone ed indica il primo processo alchemico della Soluzione, (SOLVE ET COAGULA) in relazione alla Donna (acqua – Umido) ed al Drago Alato (Volatile); in opposizione all’altra operazione alchemica COAGULA, indicata, nell’altro lato dell’arcone, dal Maschio, dal Fisso, dal Drago senza Ali.

Il Pernety, nel suo “Trattato dell’Opera Ermetica” ci ricorda che: “i due Draghi, ch’egli, (si riferisce al Flamel), ha preso per simbolo geroglifico della Materia Prima, sono dic’egli i due serpi inviati da Giunone, la quale è la natura metallica, e che il forte Ercole, vale a dire il Saggio (il Nostro Fanciullo), deve strangolare nella sua culla:5 voglio dire superare ed uccidere per farli imputridire, corrompere e generare al cominciamento della propria opera”. “Ecco”, aggiunge Pernety, “la Chiave

dell’Opera o la DISSOLUZIONE predetta: i Serpi, i Draghi, la Chimera, la Sfinge, le Arpie e gli altri mostri della favola, che si devono uccidere…”

1Così l’Alchimista veneziano Lorenzo Ventura può scrivere: “sibi omnino similis”, in tutto simile A SE’ STESSO!
2 Si veda la distinzione fatta da Djaber (alchimista arabo XII sec.?). Geber nel “Libro delle Bilance” dice che: “si opera con la bilancia del Fuoco (via Ignea), con la bilancia dell’acqua (via Umida), o con la combinazione delle due. M. Berthelot, “La Chimie au Moyen Age”, Paris, 1893
3 Questo fuoco è definito “acqua che lava i corpi e man non bagna.
Con tal foco lavora arte seguace
d’infallibil natura,
ch’ove questa manchi quella supplisce:
incomincia natura, arte depura
ciò che a purgar natura era incapace,
l’arte è sempre sagace.
Semplice è la natura, onde, se scaltra
non spiana una le vie, s’arresta l’altra”.
Fra Marcantonio Crassellame Chinese da “Lux Obnubilata”, 1666, trad. It. ed:
Mediterranee, Roma,1980, pag. 26)
4 Questo fuoco è definito “acqua che lava i corpi e man non bagna.
Con tal foco lavora arte seguace
D’infallibil natura,
Ch’ove questa mancò quella suplisce:
Incomincia natura, arte depura
5 Essendo i Metalli segno del principio individuale i due serpi rappresentano anche la “tendenza egoica all’individuazione” cioè alla Separazione dal TUTTO, e le passioni che accecano spiritualmente l’animo. Compito dell’Artista è quindi “strangolarle nella sua culla” cioè, mediante l’ATTENZIONE (fuoco), vedere CONSAPEVOLMENTE il sorgere delle passioni. E’ la Consapevolezza del sorgere dei pensieri prima che divengano “pensati”

Dopo aver indicato la Materia dell’Opera Alchemica che contiene in sé i “principi della Natura”, simboleggiati dagli opposti, dalle qualità “Caldo, Freddo, Secco e Umido”, e riassunti nelle figure degli antichi genitori, (figura Maschile e figura Femminile), che possiamo chiamare Adamo ed Eva, troviamo nella stessa formella le due scene di lotta cruenta, in cui vengono uccisi due animali, rispettivamente il Leone ed il Cervo.

Giovane su Leone Leone azzana il Cervo

Il LEONE è il simbolo del duplice FUOCO segreto. In un caso è un Fuoco che “non brucia le mani” – mani del giovane Sansone –Ercole che “aprono” le mascelle, nell’altro caso il Fuoco è un Fuoco violento, avvolge la materia (cervo) !!!
1 Essendo i Metalli segno del principio individuale i due serpi rappresentano anche la “tendenza egoica all’individuazione” cioè alla Separazione dal TUTTO, e le passioni che accecano spiritualmente l’animo. Compito dell’Artista è quindi “strangolarle nella sua culla” cioè, mediante l’ATTENZIONE (fuoco), vedere CONSAPEVOLMENTE il sorgere delle passioni. E’ la Consapevolezza del sorgere dei pensieri prima che divengano “pensati”

E bisogna considerare che gli animali , che troviamo uccisi, sono sempre dei “quadrupedi”, ossia degli animali “terrestri”: le quattro zampe fanno riferimento ai quattro Elementi, terra, aria, acqua e fuoco; Caldo, Secco, Freddo ed Umido, di cui sono composti tutti i corpi materiali o “sub-lunari”.

Si vede, seguendo gli antichi Filosofi, che la prima operazione alchemica è la Soluzione; e la Soluzione della Materia porta alla Mortificazione, ossia alla “NIGREDO”: l’Opera al Nero.

Cavalieri Sole e Luna

La lotta tra il Fisso e il Volatile, tra l’Uomo e la Donna, il Sole e la Luna, l’Umido e il Secco: tra lo Zolfo e il Mercurio. – L’unione produrrà il SALE!!!

Così tenedo presente che l’Alchimista deve conoscere i principi dell’Arte in SE STESSO”, o come dice il DORENUS, “…da altri non farai mai l’UNO, se prima non sarai UNO TU STESSO”, vediamo che se vogliamo trovare in Noi il “principio spirituale”, (in termini moderni il Selbest (Sè), per l’Alchimista ciò che in greco era espresso dal termine THEION, che indica sia il SOLFO che il “DIVINO”) è necessario spogliarsi di tutte le identificazioni. Questo processo può essere indicato come un “fuggire il corpo materiale (simbolo ne sono i quadrupedi, che indicano pure le “passioni”), con tutti i compiacimenti suoi e all’ethereo e celeste sollevarsi; perciò che in esso consiste la virtù dell’Anima Prima… e perciò Gebero nella Summa dell’Alchimia voleva che il principio dell’Arte Chimica, o de’ metalli, che non è altro che questo spirito ethereo, fosse dall’alchimista primieramente conosciuto in se stesso…”1

In questo “…fuggire il corpo materiale” consiste propriamente il processo della “Morte filosofica e naturale” indicata dall’uccisione: “…perché anco questo deifico passaggio dalla Terra al Cielo non può farsi, se’l peregrino Abrahmo non esce dalla ragione, ov’egli habita, dalla cognizione sua, e dalla casa di suo padre, cioè, se non “MUORI SPIRITUALMENTE”, separandoti dal corpo, da i sensi, e da ogni discorso humano, e tutto nella MENTALE UNITA’ elevandosi… con quelle armi, onde si conserva la LIBERTA’ DELLA MENTE sciolta (Solutio – prima operazione) da ogni perturbazione sensuale…”

Questo processo della Solutio, che porta alla Putrefactio, ossia alla “NIGREDO”, richiama l’analogia tra “LAPIS” e CRISTO già avvertita dai primi alchimisti e sottolineata da C. G. Jung.

Cristoforo Parigino, l’Alchimista seguace del Lullo, che visse a lungo a Venezia, potrà scrivere che “Cristo rivelò questa Arte”. Anche M. Eliade osserva che, “…nel pensiero di molti alchimisti, aver ottenuto la Pietra Filosofale, equivaleva alla conoscenza perfetta di Dio, proprio per questo d’altra parte, la Pietra rende possibile l’identificazione dei contrari”

L’alchimista Starkey descrive la Pietra come: “la riconciliazione dei contrari il conseguimento dell’amicizia fra i nemici”.

Segno di questa raggiunta “amicizia fra i Contrari” è la Quintaessenza, ossia la Pietra Filosofale vista come Elixir nel regno vegetale. E questo legame, questa Amicizia, è simbolicamente indicata nel nostro arcone, dal Nodo (nodo = legame, si ricori il “nodo d’Amore”), formato dall’unione delle due piante Sacre che formano l’AXIS MUNDI, ossia l’ALBERO DELLA VITA e della CONOSCIENZA DEL BENE E DEL MALE uniti in un nodo “in-crociato”!

Chiave d’arco intreccioFormella in chiave d’arco del primo arcone raffigurante l’unione intrecciata delle due piante sacre, la vite e il melograno

1 A. Farra, “Settenario dell’Humana Riduttione” in Vinegia, 1571…

Le piante dell’arcone formano l’Albero della Vita che si eleva dalla MATERIA PRIMA, il nostro Adamo e la nostra Eva, all’altezza delle mani e del capo, e sono il ricordo e l’espressione dell’Albero che si ergeva nel “CENTRO” del Paradiso.

Le foglie dell’Albero sono quasi il prolungamento delle mani e del capo degli antichi genitori, ad indicare l’Energia primaria, l’agire, il “fare” ma anche la “Mente”, visto che è proprio nella “Mentale Libertà” che consiste, secondo il Farra, l’ALCHIMIA.

Nel “Libro delle Bilance”, citato anche dal grande alchimista Basilio Valentino, Djaber (Geber) ricorda che Adamo sceglie, come dono dall’Angelo, l’INTELLIGENZA dato che “l’Intelligenza ha la sua sede nel CUORE perché presiede a tutti gli organi, sorveglia a tutto ciò che è portato al cervello dell’Uomo, senza questa (intelligenza) il cervello non sarebbe mai sveglio”.

Si osserva che “è nella Testa che sono gli organi attraverso i quali si mangia e si beve (entrano i cibi solidi e liquidi – antica dualità riportata mediante la bocca all’Unità) e che trasmette al corpo gli alimenti fornendo al cuore le materie che servono…” Si può vedere una analogia simbolica con i due serpenti che escono dalla bocca dell’Uomo e vanno alle caviglie: i Due Serpi indicherebbero “ciò che si mangia e si beve” e che costituisce le fondamenta (caviglie) del corpo fisico, in questo senso è interessante notare l’importanza che ha la “digestione” nell’Alchimia greca, e l’analogia del processo alchemico con la digestione e l’Eucarestia.

Disegno prima formella a destra

Disegno della prima formella a destra del primo arcone. In basso il Maschio, seduto sul drago senza ali, sopra il Leone azzanna il cervo.

L’Alchimista Johannes de Monte-Syder, nel “de Pharmaco Cattolico” (1665) scrive:

-“…come tra fuoco e terra è medio l’aere, così è medio tra corpo e anima il RUAH dei Sapienti, questo vero nesso unitivo di Anima e Corpo. Ed è paragonabile, questo mediatore (Medium) di cui parlo, ad un certo DUPLICE PERSONAGGIO IGNEO . Duplice egli è unfatti nella Grande Opera Filosofale….detto con suo proprio nome, Spirito di Vita, che mortifica e vivifica ed è glorificata resurezzione di tutti i metalli…nel DUPLICE aspetto è altrimenti detto anche spirito acido e Duplice corrosivo..”

Disegno della prima formella a destra

L’Alchimista sa che il suo corpo è il principale “Atanor” e considera che nel muovere le membra può contemplare un tipo di volontà in-mediata, e libera dalla brama, volontà che in sé è pura ed in cui può percepire l’immediata corrente di Vita.

Nel capo vi è la sede tradizionale dei sensi e del pensiero, e sebbene la mente sia l’origine di tutte le dualità (i due serpi), l’origine stessa della Mente è il Cuore sede del Sé, l’autentica natura di ogni individuo, che trascende tutte le dualità ed in questo “trascendere” è la VIA REGIA!

In pratica si può dire che la nostra Originaria Natura è pura ed immediata, ed in questa in-mediatezza si ritrova il Principio della Vita: l’Albero della Vita, che è il CENTRO,… il Paradiso!

Ferdinando Rizzardo

La Parola di Pietra” continua …