Cronologia – appunti

Alchimia: brevi note di cronologia

  • -2400 -2000 Egitto, Testi delle Piramidi appare THOT (Ermete) Come inventore della scrittura e signore della sapienza
  • -1000 -332 Thot in Grecia diviene Ermete
  • -300 Il notabile cinese Tsu Yen promette di poter arricchire lo stato tramite l’alchimia. Grazie ai suoi segreti riesce a far maturare velocemente il miglio in una regione dove la stagione era stata freddissima.
  • -332 Fondazione di Alessandria che divenne rapidamente il più importante centro dell’antichità
  • 285 -247 Tolomeo Filadelfo riuscì a procurarsi la biblioteca di Aristotele. Fondò l’Università o Museo al fine di raccogliere i maggiori studiosi del mondo. La scuola Matematica fu diretta da Euclide che ebbe come discepolo Archimede. Ipparco catalogò più di mille stelle. Eratostene riuscì a misurare la circonferenza della terra. Notevoli studi di grammatica, astrologia, medicina. Acquistarono una straordinaria importanza i contatti con l’estero attraverso il porto commerciale e le città del Delta, come Mende. Fu in questo clima che Bolo di Mende scrisse la sua Physika dedicata alla preparazione dell’oro, dell’argento, delle gemme preziose e della porpora.
  • 240 0 Nell’epoca dei Tolomei, si parla di Thot-Ermete come il “tre volte grande” da cui il “Trismegisto” dei Romani. I marinai dei paesi arabi vicini ad Alessandria introducano il commercio della seta cinese. Insieme alla seta arrivano alcune medicine cinesi chiamate KIMIYA. Né gli Arabi né i Copti conoscevano il significato della parola ma continuarono ad usarla traslitterandola in greco copto, con Kimiya=Chemeia, che aveva la stessa pronuncia. Più tardi arrivarono ad Alessandria anche mercanti indiani che avevano contatti con i greci e portarono anch’essi le loro medicine che potevano far ringiovanire dette Rasayana che i greci tradussero come “il Veicolo del succo”: Chumeia!
  • -144 Editto Imperiale Cinese che condanna a morte coloro che fabbricano oro falso (gli alchimisti)! La necessità di quest’editto testimonia la diffusione dell’alchimia nel mondo Cinese.
  • -133 L’Imperatore Wu accoglie un alchimista che asserisce di avere scoperto il segreto dell’immortalità e di trasmutare il cinabro in oro-79 -60 L’Imperatore Suan incarica il giovane e colto Liu Hsiang di condurre esperimenti alchemici per fabbricare l’oro secondo le antiche ricette di Tsu Yen contenute nei testi “Il gran Tesoro” e “I segreti del Parco
  • 1 – 200 Vengono composti gli “Hermetica
  • 100 200 L’alchimista e saggio cinese noto con lo pseudonimo di Wei Po-yang compone il “Tsan-tung-chi” o “Documento sui Tre Simili” in cui espone la preparazione della “pillola d’immortalità” costituita d’oro alchemico”. La pillola era tanto efficace che doveva essere piccolissima!
  • 254 334 Ko-Hung noto con lo pseudonimo di Bao-pu-dzu (Pao-P’u-tsu=“l’antico Savio sereno”) scrive una straordinaria opera di alchimia cinese dove tratta della trasmutazione dei metalli, dell’elisir di lunga vita e delle regole ascetiche per la longevità. Vi è scritto che per imparare l’alchimia i testi sono insufficienti perché il segreto è tenuto nascosto e si rivela solo oralmente. L’elisir gettato su mercurio converte il metallo in oro, se preso come farmaco, in piccolissime dosi, per un centinaio di giorni rende immortali.
  • 150 – 300 Zosimo il primo alchimista identificato storicamente, allievo dell’alchimista Maria, e noto ai Romani come Rosinus. In questi anni si diffondono i primi testi di alchimia greca.
  • 310 Lattanzio scrive che Ermete è un profeta del Cristianesimo.
  • 413 – 423 Agostino bolla Ermete Trismegisto come “portavoce del demonio”.
  • 430 – 440 Ermete viene considerato a difesa della fede Cristiana dal vescovo di Cartagine.
  • 570 Nascita di Maometto.
  • 660 – 704 Khalid ibn Yazìd, principe omàyyade. Fu il primo alchimista mussulmano. Fece tradurre in arabo opere di alchimia scritte in greco e in copto. Il suo maestro d’alchimia fu l’eremita cristiano di Alessandria Morienus, discepolo a sua volta dell’alchimista alessandrino Stefano.
  • 720 – 800c. Jabir ibn Hayyàn al-Azdi al-Kufi as-Sufi il più famoso alchimista Arabo, noto in occidente come Geber. Conobbe l’acido nitrico. Ebbe un laboratorio a Kufa che fu rinvenuto circa due secoli dopo la sua morte. In una delle opere di Gerber si trovano riferimenti alla “Turba philosophorum”, famoso trattato alchemico molto diffuso nel medioevo che fu stampato per la prima volta a Basilea nel 1572!
  • 750 – 1020 Sritti ermetici in lingua Araba. Gli scritti di Ermete vengono considerati Testi Sacri dai Sabei di Harran.
  • 825c.- 925 c. Abu Bekr Muhammad ibn Zacharyya ar-Razi, alchimista arabo noto in occidente col nome di Rhasès o Rasi. Molto colto scrisse un enciclopedia sulla musica e una sulla medicina. Fece importamti scoperte nel campo della ginecologia e della oftalmologia. Distinse esattamente per primo il vaiolo dalla rosolia. Usò l’acido solforico e l’acido nitrico inoltre conobbe la soda caustica e la glicerina.
  • 993 – 1022 San Bernuardo, istitutore di Ottone III, dopo la sua nomina a vescovo fonda officine per la metallurgia ed oreficeria. Nelle basi di due candelabri ritrovati nella sua tomba vi è scritto che “ordinò di fondere questo candelabro né in oro né in argento; ma tuttavia, come vedi, di fonderlo”
  • 1050 – 1080 Michele Psello annota una copia del “Corpus Hermeticum
  • 961? c. – 1030? c. Al-Harawi dell’Alì del Abu Mansur Muwaffaq probabilmente fu il primo a distinguere esattamente la soda (carbonato di sodio) dalla potassa (carbonato di potassio). Tra il 968 e il 977 scrisse il “Libro dei rimedi”. Descrive l’ossido arsenioso. Viaggiò moltissimo in Persia ed in India per ampliare le sue conoscenze mediche. Utilizzò il gesso per trattare le fratture.
  • 980 c. – 1036 c. Abdillah ibn Sina, famoso alchimista e medico persiano (detto “il Principe dei medici”) che influenzerà con il suo pensiero l’Occidente. E’ noto ai latini come Avicenna. Tra le sue numerosissime opere (oltre cento trattati, il più famoso è il “Canone di Medicina” opera monumentale di oltre un milione di parole. Nei capitoli farmacologici del “Canone” si trovano descritte oltre 760 droghe. Tra le numerose osservazioni e scoperte riuscì a provare che la Tisi è una malattia contagiosa.
  • ? – 1121  Al-Thoghra’i, Adepto Arabo conosciuto in occidente come Artefio. La tradizione afferma che realizzò la Pietra Filosofale. In Occidente è noto il “Libro segreto di Artefio, antichissimo filosofo arabo..”. Questo libro acquisterà una grandissima importanza presso gli alchimisti occidentali soprattutto per le indicazioni sul “fuoco segreto”.
  • 1144 In Spagna l’inglese Roberto di Chester, arcidiacono di Pamplona, compie la traduzione de “Il libro della composizione di alchimia” che segna con precisione la penetrazione dell’alchimia nell’Europa latina. Comprende il dialogo di Morieno al re Arabo Khalid ibn Yazìd.
  • 1135 – 1150 Prime traduzioni dall’Arabo in Latino dei Testi di Ermete da parte di Ugo di Santalla. Prima Traduzione della Tabula Smaragdina.
  • 1114 – 1187 Il medico Gerardo di Cremona va a Toledo a imparare l’Arabo e traduce varie opere di medicina ed alchimia arabe. Porta i manoscritti in Italia da dove si diffondono per l’Occidente.
  • 1040 – 1200 L’Occidente scopre l’Asclepius di Ermete.
  • 1230 – 1250 Versione della Tabula Smaragdina nel “Secretum secretorum” e nel “De Alchimia Hermetis
  • 1180 – 1260 Frate Bonaventura d’Iseo. Frate francescano, si dedicò all’alchimia e viaggiò moltissimo, fu in Provenza (1225-1230), a Genova (1232-39), a Bologna (1239-42), a Lione (1245), dal 1248 al 1256 fu ministro della Marca Trevigiana. Si stabilì a Venezia nel Convento di S. Maria Gloriosa dei Fiori detta dei Frati dove raccolti una notevole collezione di manoscritti alchemici si dedicò all’Arte. Morì a Venezia nel 1260. Fu alievo di Pietro d’Abano ed amico di Alberto Magno, Tommaso d’Aquino, Ruggero Bacone. Tra le sue opere alchemiche rimane la “Compostella” conservata nell’Archiginnasio di Bologna.
  • 1128 – 1202  Alano di Lilla, monaco cistercense dell’abbazia di Clervaux, autore tra l’altro del ”Anticlaudianus” dove descrive la formazione dell’Uomo perfetto, si dedicò con profitto all’alchimia. Delle sue ricerche alchemiche ci rimangono i suoi :“Detti di Alano Filosofo”. Quest’opera manoscritta fu diffusa negli ambienti alchemici ed ebbe sei edizioni a stampa.
  • 1193 – 1280 Alberto Magno, definito Doctor Universalis per la sua grande erudizione, scrive trattati alchemici, insegna a Padova. Nel “De Mineralibus” da la spiegazione alchemica della composizione dei marmi della Basilica di San Marco. Fu il maestro di San Tommaso d’Aquino.
  • 1214 – 1292 Nel 1214 nasce l’Achimista inglese Rogero Bacone. Dal 1234 al 1250 studia e insegna nell’Università di Parigi. Muore a Oxford nel 1292. Distingue due specie di alchimia, quella “speculativa” o teorica e quella “pratica”.
  • 1295 – 1311 Il grande alchimista Arnaldo di Villanova, studiò medicina a Napoli, imparò l’arabo, il greco e il latino. Curò papi, re e grandi personaggi. Viaggiò in Spagna, Francia, Italia e Africa. Scrisse numerosi trattati a Barcellona, Roma, Napoli. Curò Pietro II d’Aragona ed insegnò a Monpellier.
  • 1300 -1420 Grande diffusione dell’Alchimia ed Astrologia Ermetica.
  • 1360? Appare il “Gratheus” (ora alla Nationalbibliotehek di Vienna) testo importante per la ricca iconografia che paragona il “mercurio” a Cristo e la nascita del bambino a quella dell’oro filosofico.
  • 1378 1382 Nicolas Flamel il più famoso alchimista Francese inizia il suo viaggio a San Giacomo di Compostella Il 17 gennaio, verso mezzogiorno, Nicola Flammel alla presenza della moglie Pernelle trasmutò mezza libra di mercurio in argento puro. Il 25 aprile verso le cinque della sera ottenne oro puro “migliore dell’oro ordinario”. Del Flammel ci rimangono diversi testimonianze tra cui il più famoso è “il Libro delle Figure Geroglifiche”. Con i proventi ottenuti con la Pietra Filosofale finanziò interamente la ricostruzione della chiesa di Saint-Jacques-la- Boucherie e fece importanti donazioni ad ospedali ed istituzioni caritatevoli di Parigi.
  • 1390? Nasce uno dei più straordinari alchimisti: il misterioso Benedettino Basilio Valentino. Si attribuisce a Valentino la formula Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem (Visita l’Interno della Terra, Rettificando Troverai la Pietra Nascosta) le cui iniziali danno il Vetriolo dei Filosofi. Tra le opere attribuite al Filosofo vanno citate “l’Azoth”, “Le dodici chiavi della filosofia”, ed “il Cocchio Trionfale dell’Antimonio”.
  • 1420? L‘Imperatore Suan incarica il giovane e colto Liu Hsiang di condurre esperimenti alchemici per fabbricare l’oro secondo le antiche ricette di Tsu Yen contenute nei testi “Il gran Tesoro” e “I segreti del Parco”.
  • 1428 – 1464 Nicolò Cusano rivaluta Ermete.
  • 1450 – 1490 Nasce a Venezia una straordinaria società segreta di alchimisti chiamata, dall’alchimista e prete veneziano Pantheus: “Voarchadumia”. Si diffuse velocemente da Venezia nelle altre regioni così tra i suoi membri si trova l’alchimista Inglese George Ripley (1415 – 1490) canonico agostiniano e John Dee, medico ed alchimista inglese ed autore della “Monade Jeroglifica”.
  • 1458 – 1460 Il Cardinale Bessarione acquista a Firenze un codice Greco del Corpus Hermeticum”.
  • 1463 Cosimo de’ Medici commissiona a Marsilio Ficino la traduzione in latino del “Corpus Hermeticum” vale a dire del “Pimandro”. Tommaso Benci completa la versione in volgare.
  • 1468 Bessarione dona la sua Biblioteca alla Repubblica di Venezia. La Biblioteca di San Marco diventa la più ricca Biblioteca di testi Greci del Rinascimento.
  • 1470 Il 24 dicembre Cristoforo Parigino scrive esaltando la città di Venezia per la libertà con la quale si poteva praticare l’alchimia.
  • 1471 A Treviso esce la prima edizione del “Corpus Hermeticum” il Pimandro.
  • 1475 A Venezia Bartolomeo di Valcamonica fece un esperimento di “Trasmutazione” riuscito e provato da Maestro Antonio Saggiatore della Zecca come lo testimoniano i manoscritti della Vaticana (Biblioteca Apostolica Vaticana mss. Reg. Lat. 1213, mss. Reg. Lat. 1458).
  • 1475 M° Pietro Grignolo di Pont Canavese fa una coppia di un manoscritto alchemico di Cosimo de’ Medici ora conservato nella Biblioteca Marciana.
  • 1488 All’interno del Duomo di Siena viene raffigurato, in una tarsia marmorea, Ermete Trismegisto!
  • 1492-1494 In Vaticano Pinturicchio affresca l’appartamento del Papa Alessandro VI Borgia dove raffigura Iside, tra Ermete Trismegisto e Mosè!
  • 1493 – 1541 Paracelso il cui vero nome era Teofrasto Bombast von Hohenheim nel 1514 andò nelle miniere del Tirolo ad imparare l’arte mineraria, nel 1541 si laureò in medicina nell’Università di Ferrara. Fu il più famoso medico ed alchimista del Rinascimento e rinnovò profondamente l’arte medica. Nella cura delle malattie utilizzò metalli e minerali. A lui si deve il principio di guarire “il simile con il simile” (principio base dell’Omeopatia). Mise in relazione le malattie con la mancanza o l’eccesso di componenti chimici nell’organismo.
  • 1499 A Venezia Aldo Manuzio pubblica “l’Hypnerotomachia Poliphili” cioè “Combattimento d’Amore in Sogno” Testo Ermetico Alchemico di Francesco Colonna il quale dice di aver conosciuto Polia, (che secondo l’Hartlaub e Maurizio Calvesi, personifica l’Alchimia) a Treviso. Opera di capitale importanza per tutta l’iconografia rinascimentale.
  • 1515 A Treviso viene pubblicata “la Crisopeia” di GIOVANNI AURELIO AUGURELLO, (1440 – 1523?) Poeta e colto Umanista membro dell’Accademia Platonica fiorentina, stimato da Ficino e dal Poliziano. Condusse a termine la CRISOPEIA verso il 1512. L’opera, divisa in tre libri di circa 700 versi ciascuno (notare l’importanza simbolica dei numeri 3 7), è una esposizione della dottrina alchemica che tiene presenti gli insegnamenti di LULLO, ALBERTO MAGNO, e GEBER ( cfr. G. Pavanello, un Maestro del 400, Venezia 1905). La Crisopeia Ebbe una fortunata notorietà, tanto da venire riedita cinque volte nel solo XVI secolo e tradotta poi in francese (1549, Parigi) ed in tedesco (Amburgo 1716)
  • 1517 Viene pubblicata a Venezia “Ars Transmutationi Metallicae”, nel 1519 il “Commentarium Transmutationis Metallicae” e nel 1530 la “Voarchadumia contra Alchimiam” del sacerdote veneto Giovanni Augustino Pantheus (già il nome è significativo). Dedicato al Papa Leone X e al Doge Gritti: fu la prima opera che unì la Cabbalah all’Alchimia rifacendosi alla lingua Caldea, Ebraica, e alla lingua di Enoch. E’ curioso che Pantheus faccia terminare la serie dei più famosi Adepti, tra cui Ermete, Morieno, Rosinus (più noto come Zosimo), con Cristoforo Parigino. Fulcanelli terrà in grande considerazione il Pantheus che usava un metodo per aumentare l’Oro mediante formule che lo condussero al successo. VOARCHADUMIA è composta da una parola Caldea che significa “Oro” e da una espressione Ebraica che significa “fuori dalle due Opere al Rosso” ovvero “ORO delle due cementazioni”. L’Opera è dedicata ai “Figli dei Saggi” cioè a coloro che “sanno leggere sotto la scorza”. Pantheus influenzerà anche l’Alchimista inglese John Dee (che annoterà l’opera del P.) J.Dee è l’autore della “Monas Jerogliphica” in cui ricompare la stessa parola VOARCHADUMIA. E. Zolla riporta che lo stesso Giorgione faceva parte della Voarchadumia. Il Pantheus fa derivare l’origine della V. oltre che dagli antichi Caldei…dagli Indiani. Serge Hutin ipotizza che la Voarchadumia fosse una Società Segreta stabilita in origine a Venezia di stampo Rosicruciano e Tantrico. Per Arnold Waldstein “è certo che era in legame diretto con istruttori orientali e che possedevano manoscritti Alchemici Tibetani”.
  • 1523 Libro autografo di Caterina Sforza, madre di Giovanni de Medici (delle Bande Nere) sull’alchimia.
  • 1546 Janus Lacinus Calabrus stampa a Venezia dai figli di Aldo la “Pretiosa Margarita Novella de Thesauro, ac Pretiosissimo Phiolosophorum Lapide”. Raccolta delle opere di grandi alchimisti tra cui Pietro Bono da Ferrara, Arnaldo da Villanova, Lullo, Rhasis.
  • 1548 A Parigi, il giorno dopo Pasqua, l’alchimista Dionigi Zachaire riuscì a trasmutare il mercurio in oro grazie ad un “pizzico di quella divina polvere”.
  • 1561 Il medico di Bergamo Guglielmo Gratarola scrive una delle prime raccolte di codici alchemici fino allora inediti, italiani e stranieri e la pubblica a Basilea.
  • 1616 A Strasburgo viene pubblicato “Le nozze chimiche” di Cristian Rosenkreutz.
  • 1625 – 1709 Giovanni Federico Schweitzer noto con lo pseudonimo di Helvetius, medico del principe d’Orange, uomo di cultura e di seria preparazione scientifica, fu sempre scettico sulle possibilità trasmutatorie della Pietra Filosofale e sulle operazioni degli alchimisti fino al 26 dicembre 1666 quando uno straniero gli diede un po’ polvere di proiezione e compì una trasmutazione. Di questa straordinaria esperienza rimane la sua dettagliata testimonianza.